23 maggio 2012

In fissa per la Pasta Madre?

Ecco che prende pure me!
E finalmente aggiungerei!

La sensazionde di "pesantezza" che ultimamente mi prendeva comprando il lievito di birra fresco mi ha convinto ad iniziare la panificazione.

(piccola parentesi: il nostro corpo ci indica sempre ciò che è giusto per noi
e ciò che è o non è salutare)

Anzitutto è doveroso fare una premessa:
la Pasta Madre è un insieme di moltissimi lieviti e batteri, un concentrato di biodiversità e di ... vitalità. Sì, perchè la nostra PastaMadre, o LievitoMadre avrà una flora di batteri (lieviti e batteri lattici) sempre diversa, appartenente all' ambiente in cui viviamo, dato non solo dalle farine e dall' acqua usate, ma anche dall'aria, dal respiro, dall' energia che regna nella nostra casa.
E nel tempo ella si evolverà seguendo l' evoluzione del nostro ambiente.

Insomma,
eccola:

la Tosca

... dall' emozionante entusiasmo, che devo aver mal celato nel vedere che finalmente era nata,
il mio infante ha voluto darle un bacio ...
esattamente come un nuovo membro della famiglia
le abbiamo dato il Benvenuto!


ed ecco la sua storia:

circa un mese fa la sottoscritta copia e incolla in ossequiosa osservanza, questo programma:

Passo 1:
ingredienti
200 grammi di farina tipo “0” biologica
100 grammi di acqua tiepida
1 cucchiaino di miele biologico (il miele in questo caso serve a dare una mano nel far partire la fermentazione, in quanto composto da zuccheri semplici più facilmente “attaccabili” dai microorganismi)
Impastate tutti gli ingredienti per bene, fino ad ottenere una piccola palla morbida e liscia. Riponete questo primo impasto in una ciotola coperta da un panno umido e lasciatelo riposare a temperatura ambiente (tra i 18 e i 25 gradi) per 48 ore.
Trascorse queste 48 ore noterete che qualcosa è già successo: l’impasto si è leggermente gonfiato e sono comparsi i primi alveoli
Passo 2:
200 grammi dell’impasto precedente
200 grammi di farina tipo “0” biologica
100 grammi di acqua tiepida
stemperate l’impasto precedente nell’acqua tiepida e una volta sciolto per bene aggiungete la farina. Procedete dunque come al punto precedente, fino ad ottenere un nuovo impasto ben modellato.
Avete appena eseguito quello che si chiama “rinfresco”, cioè avete dato da mangiare nuovi zuccheri semplici e complessi ai vostri lieviti.
Coprite e fate riposare per altre 48 ore.
Passi successivi:
Continuate questa procedura di “rinfresco” per almeno una/due settimane, finchè il vostro impasto non sarà in grado di raddoppiare il suo volume in circa 4 ore.
Terminato questo processo, la vostra pasta madre èpronta per essere utilizzata per produrre il vostro pane. Si conserverà infrigorifero in un vasetto di vetro anche per più di una settimana, tra unrinfresco e l’altro.

ma dopo qualche giorno decido di apportare una minuscola variazione al quantitativo di farina che purtroppo le sarà fatale. La PM si spegne, nessun tentativo di rianimazione serve per riportarla in vita, finisce nell' umido e così pure la mia autostima da panettiera. 
Decido comunque di ritentare ma la mia casa sembra essere pesantemente deumidificata, la parte sopra, nonostante i continui rinfreschi e il canovaccio umido 24ore su 24, resta sempre secca. Sono ad un passo dal chiederla ad un' amica spacciatrice, ma fortuitamente trovo loro, le Mastro fornaie dell' web per eccellenza:
La Pasta Madre.
Con il semplice consiglio di Daria ovvero, mettere vaso coperto di straccio bagnato in forno, ecco che piano piano lei si rianima, ricompaiono dei bellissimi alveoli e giorno dopo giorno sembra rinascere
fino all' esplosione di vita di questa mattina.

Ah, che soddisfazione l' Autoproduzione!

Sì, devo dire che anche oggi la casetta di Heidi,
dietro a quei tre meravigliosi abeti,
mi sta chiamando ...

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