18 ottobre 2013

La storia della Cicoria


Demonizzare il caffè non basta … ecco pronta l’alternativa:

il caffè di cicoria
conosciuto come “il caffè dei poveri”
quando, durante le Guerre Mondiali,
il vero caffè era un lusso che pochi potevano permettersi.

Per secoli questa pianta spontanea,
dall'aspetto modesto e dal sapore
amaro, ha mitigato la fame dei poveri
e dei contadini che la raccoglievano e
talmente tante sono le sue proprietà
curative che in epoca romana veniva
definita "amica del fegato"

Questa bevanda che si ottiene seccando, tostando e macinando la radice,
risale al 1600 e pare si debba ringraziare Napoleone per quest’invenzione.
Ad essa sono attribuite proprietà digestive, depurative e disintossicanti,
diuretiche e rinfrescanti con particolare riferimento alle radici,
che sarebbero in grado di stimolare l'attività del fegato e dei reni. 
La cicoria contiene sali minerali quali il potassio, il calcio e il ferro
e vitamine come la vitamina C, la vitamina B, P e K.

Studi recenti sono riusciti a dimostrare che l'estratto alcolico di cicoria messo a contatto con i cuori isolati di rospo, provoca una marcata riduzione dell'ampiezza del ritmo cardiaco, ovvero esercita un'attività bradicardizzante, comparabile a quella della chinidina. Non è dato però di sapere a quale principio attivo attribuire questa azione, anche perché si tratta di un'azione nettamente in antitesi con l'effetto tachicardizzante dei derivati della caffeina. (http://www.eurequa.it/secco.htm)


Se non riusciamo a smettere di consumare un "cibo"
che sappiamo essere dannoso per la nostra salute e per l'ambiente,
ricorriamo a qualche sostituto, almeno fino a quando il nostro corpo,
disintossicato, automaticamente non ne sentirà più la "necessità".

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