post di oggi: i fatti miei.
perché davvero: non si possono più sentire certe amenità di noi GRANDI nei confronti di loro, i "PICCOLI".
ed è inutile che ce la raccontiamo: il mondo gira intorno agli adulti e alle loro priorità. ai loro ritmi frenetici. alla loro inconsapevolezza. alla loro chiusura mentale ed emotiva. alle loro rigidità. al loro bisogno di nascondersi continuamente dietro a mille maschere.
l'organizzazione, per voi famiglie unite, sappiate che sta alla base di una separazione: non c'è avvocato, di parte o di contro parte, non c'è giudice, che non sottolinei l'importanza delle regole, della disciplina. sia mai che venga meno la libertà dell'adulto di organizzarsi. un'organizzazione diurna. serale. infrasettimanale e festiva. 24 ore su 24. tutto dev'essere ben pianificato. ne va della stabilità del minore. del suo senso di sicurezza. delle sue certezze.
oh, e la frase che va per la maggiore in questi casi? (sulla bocca di tutti nessuno escluso)
La cosa importante ORA è pensare ai figli ...
certo, anche prima mi pare che lo facevo, non è un'inezia questa che facilmente si può ignorare.
e, certo, a volte mi girano talmente tanto che devo stare ben attenta a non fare la stronza e a non farmi travolgere da quel meccanismo subdolo e sibillino, che mi farebbe dimenticare l'inezia di cui sopra.
e, certo, a volte mi girano talmente tanto che devo stare ben attenta a non fare la stronza e a non farmi travolgere da quel meccanismo subdolo e sibillino, che mi farebbe dimenticare l'inezia di cui sopra.
ma com'è che se ai figli ci pensi proprio ci pensi troppo? e non sei normale?
e com'è che ad un tratto la tua visione del mondo è oggetto di velata derisione? tanto che il compassionevole consiglio elargito (e non parlo della compassione del buddha) è Torna Su Questo Mondo?
(se questo è IL mondo beh, non ci voglio stare in questo mondo, preferisco di gran lunga il mio. si, è vero, qui non si è in molti, ma quei pochi abitanti di Utopia, sono felici delle loro continue ed eterne messe in discussione, di scelte consapevoli, ponderate, vissute, che non potrebbero essere diverse, perché ci appartengono.)
qui il paradosso è che sei strano e potenzialmente pericoloso per la sua psiche se sei un genitore ad alto contatto. se allatti a termine e l'hai pure partorito in casa. se dormite tutti insieme nello stesso letto. se gli fai scegliere e non scegli sempre per lui. se lo tratti da persona senziente e lo inciti alla libertà e alla piena espressività. se lo educhi alla sensibilità. se non mangi animali in decomposizione (perché diciamocelo, di questo si tratta e la passiamo pure per una cosa normale).
oddio e magari non l'hai nemmeno vaccinato ...
e bla
bla bla
oddio e magari non l'hai nemmeno vaccinato ...
e bla
bla bla
Quindi:
I genitori accolgono l'arrivo sulla Terra di un essere umano che ha bisogno di essere aiutato a rendersi autonomo. Egli va assistito con la massima devozione e si chiama bambino.
Madre e padre sono la sua prima vera culla nonché il sostegno che gli permetterà di avere struttura e trovare la direzione nell'esistenza.
Il bambino avrebbe bisogno di essere accolto con l'atteggiamento di un cuore che vede. Comprendere le sue necessità e le qualità di quella persona che ci chiede aiuto è la prima vera forma di educazione per l'infanzia: l'autoeducazione del genitore.
Giovanna Bettin
Il bambino non è più considerato come un
essere senza forza, quasi un recipiente vuoto da riempire della nostra
saggezza, ma come l’essere che, guidato da un maestro interiore, lavora
infaticabilmente in gioia e felicità, secondo un preciso programma, alla
costruzione di quella meraviglia della natura che è l’Uomo. Maria Montessori
Rudolf Steiner
Se dite: è faticoso frequentare i bambini, avete
ragione; poi aggiungete: perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi,
inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli, ora avete torto. Non è questo che più
stanca, piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi fino all'altezza
dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. Per
non ferirli.
J.Korczack
È difficile fare le cose difficili
parlare al sordo,
mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi che si credono liberi.
Gianni Rodari
I bisogni che sono stati compresi e appagati da piccoli non chiedono
più di essere risolti da adulti. William Sears
I bambini fortunati
hanno madri e padri che tengono a loro abbastanza da voler cambiare e maturare
come genitori. Hillary Flower
Accidenti che sfogo, Elisabetta.
RispondiEliminaMa sai quante me ne sono sentite dire solo perchè mio figlio più piccolo, che adesso ha 14 anni, non ha mai frequentato un corso sportivo? Ma che madre disgraziata... ma come si fa...
Gli ho chiesto: Ti va di fare qualche sport? Lui ci ha pensato su e mi ha detto: NO!!! Cosa ti piace fare? Stare a casa con voi, imparare a cucinare e disegnare... e questo fa.
Ancora critiche e rimproveri perchè qualche anno fa non ho fatto fare a mia figlia il vaccino contro il Papilloma Virus. Apriti cielo. Mihanno pure fatto sentire in colpa!!!
Ma la gente che si fa i c.... suo, dove sta?
Un bacio
Francesca